Panfilo Gentile, "Democrazie mafiose", Ponte alle Grazie, 1997(prima edizione 1969)., 30 gennaio 2001
Che il personale politico sia fornito dalla piccola borghesia disoccupata risulta poi in maniera più diretta dalle qualifiche professionali preposte ai nomi dei parlamentari
Che il personale politico sia fornito dalla piccola borghesia disoccupata risulta poi in maniera più diretta dalle qualifiche professionali preposte ai nomi dei parlamentari. Due terzi abbondanti sono avvocati, dottori in legge, dottori in scienze politiche, giornalisti pubblicisti, sindacalisti. Per quanto riguarda gli avvocati, si deve trattare necessariamente di avvocati senza cause, perché nessuno può immaginarsi che una professione così pesante come quella di coloro che la esercitano realmente con la toga sulle spalle nelle aule giudiziarie, possa conciliarsi con una professione altrettanto assorbente come quella del parlamentare. I titoli di dottore in legge o dottore in scienze politiche, quando non siano stati convertiti ed assorbiti nei titoli più consistenti di professore, di magistrato, di funzionario, di presidente o amministratore delegato di una società, sono una confessione tacita di non-occupazione. I giornalisti pubblicisti sono per l’appunto i giornalisti non professionisti e cioè l’esercito di occasionali collaboratori, quasi sempre a titolo gratuito, di giornaletti e riviste di provincia. I sindacalisti, sia che provengano dal rango operaio, sia che provengano più frequentemente dal rango piccolo-borghese, sono in ogni caso già dei politici professionisti distaccati dal loro partito nell’organizzazione sindacale. E quindi anche essi non hanno altri mestieri o professioni nella vita. [...]