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 2001  gennaio 30 Martedì calendario

Si tratta di osservazioni banali, ma esse pongono il dito sulla piaga più profonda della società contemporanea, cioè che la direzione degli affari sia passata in mano di questa borghesia decaduta la quale non ha niente a che vedere con la borghesia che aveva il potere prima della guerra del ’14

Si tratta di osservazioni banali, ma esse pongono il dito sulla piaga più profonda della società contemporanea, cioè che la direzione degli affari sia passata in mano di questa borghesia decaduta la quale non ha niente a che vedere con la borghesia che aveva il potere prima della guerra del ’14. Allora la borghesia si identificava con quelli che noi abbiamo chiamato i notabili e cioè con l’antica borghesia provinciale, proprietaria terriera, orgogliosa, parsimoniosa e fedele alle virtù antiche della gente uscita dai ranghi contadini. Era una borghesia che aveva un forte senso dei diritti della persona, che abitava nella casa dei padri; era d’obbligo che in un portone entrasse un solo padrone, non si ammettevano condominii. Questa esigenza ha dettato l’architettura di molte città della vecchia Europa. In Italia l’ho vista rispettata soprattutto in Toscana. Si era orgogliosi di mangiare ciò che veniva dalle proprie terre e, per avarizia, si evitavano nella maggior misura possibile gli acquisti al mercato. Si amava il luogo natio ed ogni allontanamento era giudicato una diserzione. Si riconosceva riuscita e bene spesa la propria esistenza quando ci era cresciuta attorno una famiglia numerosa e si era ottenuta come la più ambita ricompensa la stima affettuosa dei propri concittadini. La borghesia attuale non ha più casa, non ha più terre, si è sradicata dalla provincia, per andare ad ingrossare la folla anonima e meschina delle città metropolitane. La famiglia si è disgregata per l’irriverenza dei figli, il lavoro delle donne, le ristrettezze economiche. Ed i laureati in legge o in scienze politiche vanno a finire negli impieghi privi di tradizione di spirito di corpo e di fierezza. [...] Nel nostro Paese questa borghesia declassata invece non si è contentata di restare una massa politicamente inerte. Ha trovato il modo addirittura di affermarsi come classe dirigente politica. E i partiti sono stati e sono il trampolino dal quale ha preso e prende lo slancio.