Panfilo Gentile, "Democrazie mafiose", Ponte alle Grazie, 1997(prima edizione 1969)., 30 gennaio 2001
Il partito è anche una buona scuola per qualche cosa di più sostanziale e cioè il maneggio degli uomini
Il partito è anche una buona scuola per qualche cosa di più sostanziale e cioè il maneggio degli uomini. Il partito infatti è una scuola di manovre e di intrighi, che è quanto dire un tirocinio per conoscere gli uomini e per imparare a servirsene pei propri disegni. Si può convenire che codesta è bassa cucina politica, ma si deve anche ammettere che la politica è fatta pure di questi ingredienti e che sarebbe peggio una classe dirigente sprovveduta, candida, imbarazzata e incapace di dominare gli uomini e le assemblee. Abbiamo un precedente illustre, quello dei sofisti, i quali nel primo esperimento di vita democratica nella storia umana, si proposero un insegnamento puramente strumentale, per l’appunto quello di preparare i giovani alla vita pubblica non già insegnando, come più tardi pretenderà Socrate, ciò che è giusto, ma solo l’arte di discutere e di convincere con discorsi efficaci le assemblee.[...] Di qui il senso di vacuità e di falsità, che così spesso danno scrittori ed oratori di partito e di qui anche il distacco frequente dell’opinione pubblica comune dal pensiero dei partiti. Questi sono sempre pronti a bollare di qualunquismo tutte le critiche che li investono. Ma il buon senso e la intelligenza stanno spesso più dalla parte dei qualunquisti che da quella dei doctrinaires. [...]