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 2001  gennaio 25 Giovedì calendario

Nella coppia comica Stan Laurel - Oliver Hardy non è facile stabilire chi fosse la spalla. «Ollio aveva le physique du role del capocomico: rotondo, ipercinetico, farneticante, irruente, esplosivo

Nella coppia comica Stan Laurel - Oliver Hardy non è facile stabilire chi fosse la spalla. «Ollio aveva le physique du role del capocomico: rotondo, ipercinetico, farneticante, irruente, esplosivo. Stanlio invece era una spalla perfetta: magrolino, imbambolato, la faccia triste di cane bastonato». In realtà il cervello della coppia era Stanlio: sue le sceneggiature, le gag, le battute. Tra i due, però, non c’era rivalità: si amavano come fratelli, passavano insieme le feste di Natale, e i figli dissero di aver avuto due padri. Lavorarono insieme fino alla morte di Ollio, nel 1957. Stanlio visse fino al ’65, ma non volle mai più recitare. Eredi di Stanlio e Ollio furono William "Bud" Abbott e Luigi "Lou" Costello, per l’Italia Gianni e Pinotto. Tra i due nessuna confusione tra spalla e prim’attore: «Il piccolo italo-americano a forma di palla, con la mimica facciale e corporale e la voce stridula di un bambino impeyotato dominava la scena. Prima del loro incontro nessuno dei due faceva fortuna. Insieme fecero il botto, nell’avanspettacolo, alla radio, nel cinema, alla tv, nei cartoni animati». Il presidente Roosvelt faceva proiettare il loro film "Sotto a chi tocca" quando voleva distrarsi dagli affari di Stato. Pinotto morì nel ’54, a soli 53 anni. Gianni, nei guai con il fisco, tentò di riciclarsi, senza successo (prima di morire, nel 1974, fece un appello radiofonico, chiedendo ai fans d’inviargli 50 cents a testa per salvarlo dalla miseria). Antonio De Curtis, in arte Totò, aveva come spalla preferita Mario Castellani (l’onorevole Cosimo Trombetta che il maestro Scannagatti sevizia senza pietà in "Totò a colori"). Voleva Castellani sempre vicino al set: se non c’erano ruoli disponibili lo faceva assumere come tecnico.