30 gennaio 2001
COGO Adriano, di anni 20, tossicodipendente. Qualche marchetta per tirare avanti. Mingherlino, curato invano nella comunità di Pioppeto in Emilia Romagna, conosce a Villa Borghese uno che è il contrario di lui, grande grosso e violento, e pure psicotico paranoide
COGO Adriano, di anni 20, tossicodipendente. Qualche marchetta per tirare avanti. Mingherlino, curato invano nella comunità di Pioppeto in Emilia Romagna, conosce a Villa Borghese uno che è il contrario di lui, grande grosso e violento, e pure psicotico paranoide. Costui, di nome Alessandro Ingegneri, se lo porta a casa in via Castro Pretorio 30, dice che lì si può stare perché i genitori sono in vacanza a Perugia, per Adriano va bene, non ha nessun posto dove andare. Dormono in camere separate, ma una decina di giorni dopo, verso le otto del mattino, Alessandro chiama la polizia e scappa con il marsupio dove tiene i soldi e tamponandosi una ferita al ventre con un asciugamano. Gli agenti trovano Cogo sul divano, la coperta a fiori zuppa di sangue. Dice che l’altro l’ha accoltellato, muore poi durante il trasporto in ospedale. I poliziotti trovano tracce dell’avvenuto incontro sessuale (Roma, martedì 16 agosto 1994).