31 gennaio 2001
Carolina Gensuele, di anni 69, contadina, messasi a dormire con la porta aperta come suo solito, fu visitata da un gruppo di giovani che le infilarono strisce di stoffa in gola, le diedero calci in tutto il corpo e con un bastone la picchiarono a forza sulla testa fino a spaccargliela (il cane venne soppresso e lasciato stecchito nell’orto prima che potesse abbaiare, il milione e settecentomila che stava sotto il materasso era ancora lì, dunque si sarebbe trattato di una faccenda tra parenti per la proprietà di alcuni terreni, come confermato anche da certe frasi del fratello Salvatore che trovò il cadavere
Carolina Gensuele, di anni 69, contadina, messasi a dormire con la porta aperta come suo solito, fu visitata da un gruppo di giovani che le infilarono strisce di stoffa in gola, le diedero calci in tutto il corpo e con un bastone la picchiarono a forza sulla testa fino a spaccargliela (il cane venne soppresso e lasciato stecchito nell’orto prima che potesse abbaiare, il milione e settecentomila che stava sotto il materasso era ancora lì, dunque si sarebbe trattato di una faccenda tra parenti per la proprietà di alcuni terreni, come confermato anche da certe frasi del fratello Salvatore che trovò il cadavere. A Pomigliano d’Arco, Napoli, verso l’una di notte di martedì 22 aprile).