Stefano Negrini, Focus, n.49, novembre 1996, 31 gennaio 2001
Nel 1872, il governo di Sua Maestà lanciò un grido d’allarme: i fiumi londinesi erano al tempo stesso cloache e fonti d’approvigionamento d’acqua potabile e la pulizia dei gabinetti comportava un’enorme spreco d’acqua
Nel 1872, il governo di Sua Maestà lanciò un grido d’allarme: i fiumi londinesi erano al tempo stesso cloache e fonti d’approvigionamento d’acqua potabile e la pulizia dei gabinetti comportava un’enorme spreco d’acqua. A quell’epoca, ogni edificio disponeva di una cisterna dalla quale, con una valvola manovrata dalla classica catenella, si poteva richiamare un flusso d’acqua per pulire la tazza dopo l’uso. Vuoi perchè le valvole non assicuravano mai una tenuta perfetta, vuoi perchè quasi tutti, per pigrizia, fissavano la catenella a un chiodo perchè fosse sempre tirata, nelle case londinesi c’era sempre giorno e notte un rivolo d’acqua che scendeva dalla cisterna ai gabinetti. Il governo temeva che questo malcostume avrebbe prima o poi esaurito le riserve idriche della capitale, e quindi esortò a farsi avanti chi fosse tecnicamente in grado di eliminare questo spreco. Fu così che Thomas Gapper entrò gloriosamente nella storia dei servizi igienici.