Roberto Beretta su Avvenire del 31/1/2001 a pagina 24, 31 gennaio 2001
Secondo lo psichiatra Giacomo Dacquino, la religiosità di un adulto può essere condizionata dal rapporto avuto nell’infanzia con i genitori: «Il bambino vive il rapporto con il padre come condizione del rapporto con Dio: chi è amato dai genitori tende a vedere anche il Creatore come fonte d’amore
Secondo lo psichiatra Giacomo Dacquino, la religiosità di un adulto può essere condizionata dal rapporto avuto nell’infanzia con i genitori: «Il bambino vive il rapporto con il padre come condizione del rapporto con Dio: chi è amato dai genitori tende a vedere anche il Creatore come fonte d’amore. All’opposto, se non si sono risolte certe aggressività verso il padre, è facile che più tardi ci si rivalga su Dio, negandolo o bestemmiandolo. L’ateismo nevrotico parte quasi sempre da un conflitto col padre. Osservo nei miei pazienti cattolici la tendenza a parlare di Cristo solo come fratello e non come figlio di Dio, proprio perché Dio viene identificato con un padre assente o temuto. D’altra parte, certe letture devozionali mariane identificano la Madonna con la madre. Quando uno prega solo la Madonna, trasporta un complesso di Edipo terrestre sulla Madre celeste. Le devozioni solo mariane sono immature. Bisogna pregare anche la Madonna, ma non vivere questa figura come un bambino che attende tutto dalla madre».