Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2001  gennaio 31 Mercoledì calendario

Il ministro Katia Bellillo a proposito della rissa televisiva con Alessandra Mussolini: «Io alla Mussolini non voglio per niente bene, ma non sono aggressiva, è stata lei che mi ha provocato

Il ministro Katia Bellillo a proposito della rissa televisiva con Alessandra Mussolini: «Io alla Mussolini non voglio per niente bene, ma non sono aggressiva, è stata lei che mi ha provocato. La Mussolini è una che vive sulle sceneggiate, mi ha detto comunista come fosse stato un insulto: non ho potuto sopportarlo. Fino a quel momento mi ero controllata, avevo fatto pure la respirazione per non trascendere, ma le ingiustizie non le faccio passare. Mi è scattata l’ansia antifascista». «Ha presente i cavalli quando cominciano a sentire l’odore della battaglia? Ecco, io sono come loro. Torno a sentirmi Katia». Il ministro ricorda tra l’altro due aneddoti simili: «Una volta, avevo vent’anni, ero davanti al Bar Turreno di Perugia, e un mio compagno cominciò a raccontarci di come, la sera prima, era andato a letto con una nostra amica. Particolari intimi... gli ho mollato uno schiaffone che ancora se lo ricorda». «Un’altra volta, ero presidente della giunta provinciale, un esponente del Ppi umbro mi assalì in pieno consiglio, stravolgendo il contenuto di un mio intervento. Io ero appena passata da una pasticceria, in una mano avevo un bombolone alla crema e nell’altra la carta che lo avvolgeva. Ho riflettuto lucidamente: "Che gli tiro? Il bombolone no, perché è troppo buono", allora gli ho lanciato la carta della pasticceria. Ma dopo siamo diventati amici».