Antonio Cianciullo su La Repubblica del 31/1/2001 a pagina 14, 31 gennaio 2001
Secondo il rapporto sull’ambiente presentato dal Ministro Willer Bordon al presidente Ciampi, tra il 1975 e il 1987 il consumo di acqua in Italia è aumentato del trentacinque per cento; inoltre, solo il settantatre per cento dell’acqua immessa negli acquedotti verrebbe effettivamente utilizzata, il resto andrebbe persa
Secondo il rapporto sull’ambiente presentato dal Ministro Willer Bordon al presidente Ciampi, tra il 1975 e il 1987 il consumo di acqua in Italia è aumentato del trentacinque per cento; inoltre, solo il settantatre per cento dell’acqua immessa negli acquedotti verrebbe effettivamente utilizzata, il resto andrebbe persa. Le vene acquifere inquinate sono settantaquattro; nel 1997 (data dell’ultimo rilevamento) erano appena una decina. La causa va ricercata anche nell’incremento dell’uso di fertilizzanti chimici in agricoltura: quattro milioni e mezzo di tonnellate all’anno. Secondo i dati raccolti dall’Anpa (Agenzia Nazionale Protezione Ambiente), il cinque e mezzo per cento degli impianti radiotelevisivi e dei ripetitori per telefonia mobile emettono elettrosmog in quantità superiori a quelle previste dalla legge. Il rapporto traccia inoltre un identikit delle città: quarantaseimila tonnellate di polveri sottili (tredicimila prodotte dalle auto, trentatremila da camion e autobus). Si calcola che il benzene che respiriamo provocherà un aumento dei casi di leucemia (duecentoquaranta in più ogni anno nei prossimi settanatcinque anni) e che già oggi lo smog uccide almeno dieci persone al giorno nelle grandi città. L’Italia è il paese europeo a più alta congestione stradale: il rapporto tra auto e chilometri di rete è superiore a quello della Germania del quaranta per cento, del quarantacinque rispetto all’Olanda e del sessanta alla Francia. L’uso dei mezzi pubblici nelle grandi città è diminuito del cinque per cento negli ultimi otto anni, mentre quello delle auto è cresciuto del venticvinque per cento. Nelle città italiane si viaggia ad una media di quindici chilometrio all’ora (più lentamente di un bambino coi pattini a rotelle), contro i diciannove di media degli altri paesi industrializzati.