Jan De Volder, Limes, n.2, 1994, 1 febbraio 2001
Rabah Kebir, moderato del Fis, in esilio in Germania dal ’92, quando fu condannato a morte in contumacia per l’attentato all’aeroporto di Algeri (26 giugno ’92, bomba al Desk Air France dell’aeroporto, 9 morti e 100 feriti): «La repubblica islamica che vogliamo fondare in Algeria si basa sulla libertà di espressione, sulla garanzia delle libertà individuali e politiche e sui diritti dell’uomo
Rabah Kebir, moderato del Fis, in esilio in Germania dal ’92, quando fu condannato a morte in contumacia per l’attentato all’aeroporto di Algeri (26 giugno ’92, bomba al Desk Air France dell’aeroporto, 9 morti e 100 feriti): «La repubblica islamica che vogliamo fondare in Algeria si basa sulla libertà di espressione, sulla garanzia delle libertà individuali e politiche e sui diritti dell’uomo. Per esempio, noi non possiamo applicare la tortura, come fa l’attuale regime, perché il Corano lo vieta... La nostra politica non si fonda sulla violenza. Io stesso sono contrario alle uccisioni di stranieri perché la nostra lotta è contro i dittatori di Algeri e non contro gli altri». «Non è vero che siamo contro le donne. Ci sono diversi sindaci del Fis che hanno una segretaria donna, che non porta il velo». «L’Islam che noi vogliamo non è contro nessuno. Non è contro i cristiani né contro l’Europa, né contro l’Occidente. solo per noi, per poter vivere con la nostra normale personalità, per poter raggiungere uno sviluppo paragonabile a quello europeo». «Ci sono paesi occidentali che per l’Algeria preferiscono la dittatura militare alla democrazia. Noi del Fis preferiamo la democrazia».