Marco Gregoretti, Panorama, n. 18 1997, 1 febbraio 2001
Il verbale d’interrogatorio della signora Maria Angiola Assoni, la bionda di Brescia divenuta celebre per le accuse lanciate a inesistenti albanesi o slavi di aver tentato di ucciderle il marito che lei invece stava tradendo in salotto con un Masoglia Foglia, così recita nella parte relativa all’urlo lanciato nel cuor della notte e che provocò il risveglio del coniuge: «Massimo mi penetrava analmente e per tale motivo, a causa del dolore, emettevo un grido che verosimilmente lo svegliava»
Il verbale d’interrogatorio della signora Maria Angiola Assoni, la bionda di Brescia divenuta celebre per le accuse lanciate a inesistenti albanesi o slavi di aver tentato di ucciderle il marito che lei invece stava tradendo in salotto con un Masoglia Foglia, così recita nella parte relativa all’urlo lanciato nel cuor della notte e che provocò il risveglio del coniuge: «Massimo mi penetrava analmente e per tale motivo, a causa del dolore, emettevo un grido che verosimilmente lo svegliava».