Sandro Ottolenghi, Panorama, n. 14 1997, 1 febbraio 2001
Si stanno contando. E per farlo, sfruttano proprio lo strumento di comunicazione sregolato e anarchico per eccellenza: quella rete informatica che il Grande Fratello Stato non è riuscito ancora a mettere sotto controllo
Si stanno contando. E per farlo, sfruttano proprio lo strumento di comunicazione sregolato e anarchico per eccellenza: quella rete informatica che il Grande Fratello Stato non è riuscito ancora a mettere sotto controllo. Le loro parole d’ordine non sono davvero dei luoghi comuni: spaziano dalla privatizzazione delle balene, per salvarle dall’estinzione, alla legittimità, in ossequio allo spirito del mercato, del libero commercio dei figli. I ”libertarian” di mezzo mondo si passano la parola su Internet: quelli della Società per la libertà individuale di San Francisco discutono con i colleghi dell’Alleanza libertaria di Londra, il Cato institute di Washington manda pacchi di pubblicazioni alla neonata Fondazione lituana per il libero mercato, le donne del Movimento femminista individualista di New York si documentano sulla musica libertaria edita da Medieval records nel Wisconsin, gli antiecologisti tentano un collegamento con i seguaci della droga libera. L’lsil (International society for individual liberty) californiano dà appuntamento a tutti a fine settembre, a Roma, per un congresso mondiale destinato a «promuovere, dalla Città eterna, le eterne idee di libertà».