Giovanni Firmian, L’Europeo, n.27, luglio 1994, 2 febbraio 2001
«Con quale criterio sceglie le sue vittime?», chiediamo a Godin. «In ogni settore scelgo, ma sarebbe meglio dire scegliamo (perché ormai siamo un nutrito gruppo di Georges le Gloupier), il peggio, il rappresentate peggiore, più egocentrico e ”montato” nel suo campo
«Con quale criterio sceglie le sue vittime?», chiediamo a Godin. «In ogni settore scelgo, ma sarebbe meglio dire scegliamo (perché ormai siamo un nutrito gruppo di Georges le Gloupier), il peggio, il rappresentate peggiore, più egocentrico e ”montato” nel suo campo. Marguerite Duras in letteratura, come ho già detto. La pseudo filosofia, il pensiero intellettuale più flaccido e ripugnante hanno il loro simbolo ideale in Bernard-Henri-Levy. La danza che non dice nulla, ma che fa finta di passare messaggi, è quella inventata da Maurice Béjart, la canzone totalmente idiota è quella di Patrick Bruel, la televisione, in tutto quello che ha di più alienante, è rappresentata al meglio dal suo grande padrone, ex giornalista, per di più, Jean Pierre Elkabach. Nei cinema ci sono sfumature diverse fra Jean-Luc Godard, Marco Ferreri e Jean Delannoy, ma tutti si sono meritati la loro razione di panna montata» (Noel Godin a Giovanni Firmian).