Patrizia Krachmalnicoff su Scienze della Vita della Stampa del 10/1/2001 a pagina 3, 10 gennaio 2001
Nel 1884 Owen Gould, console inglese a Bangkok, ritornò in patria portando con sè una coppia di gatti siamesi
Nel 1884 Owen Gould, console inglese a Bangkok, ritornò in patria portando con sè una coppia di gatti siamesi. I loro cuccioli furono i primi rappresentanti di questa razza a partecipare a un concorso pubblico, l’esposizione di Londra al Crystal Palace nel 1885. Il successo fu immediato, forse anche perché i soli siamesi già esistenti in Gran Bretagna erano stati donati ai reali inglesi dal re del Siam, e ai sudditi piaceva l’idea di avere in casa gli stessi gatti degli amati sovrani. Oltre a Pho e Mia, i due gatti del console, capostipiti della razza in Europa furono altri due siamesi, Tiam O’Shean e Susan, portati dal Siam nel 1885 da una certa Miss Walker. In Francia, la moglie del presidente, Madame Carnot, e Monsieur Pavie, ambasciatore in Siam, regalarono alcuni esemplari al serraglio del Giardino Botanico. Su di loro fu scritto il primo studio scientifico, pubblicato nel 1893 sul "Magazine Pictoresque". In America i siamesi arrivarono all’inizio del Novecento: la prima generazione di esemplari "americani" fu esposta a una mostra nel 1903. Una descrizione fatta all’inizio del secolo scorso corrisponde abbastanza bene alle caratteristiche attuali della razza: «Per la loro forma snella, la coda lunga, sottile e cilindrica e la bizzarra colorazione, i gatti del Siam differiscono realmente da tutti quelli che vivono comunemente nelle nostre case e rassomigliano così poco ai felini che vivono in libertà nella foresta dell’Indocina, che non si sa a quale tipo selvatico o domestico convenga riportarli». Le origini dei siamesi sono ancora oggi sconosciute: non è certo se la razza sia nata spontaneamente o sia invece frutto di una selezione.