Gian Antonio Stella, Sette n. 14, 1996, 2 febbraio 2001
In quest’ultimo campo, dicono i suoi estimatori, è un asso. Una specie di John Carpenter all’amatriciana
In quest’ultimo campo, dicono i suoi estimatori, è un asso. Una specie di John Carpenter all’amatriciana. Il film di cui va più orgoglioso si intitola Antropofagus e racconta la storia di una comitiva di amici in vacanza in barca a vela in Grecia. Finiti su un’isola deserta, vengono decimati da un mostruoso demente che apre le teste con l’accetta come fossero angurie e squarta, sega, sbudella e sbrana in un incontenibile rovesciar di sangue che manco le cascate sul Rio Paranà. Chicca finale: squarciato a sua volta dall’eroe del film, che con un coltellaccio gli fa un cesareo da rene a rene, il mostro impazzito si affonda le mani nella pancia, si strappa fuori le budella e comincia a mangiarsele di gusto. Ammazza che pajata!