Francesco Lentini, La Stampa, 14/09/1994, 14 settembre 1994
«Garry Kasparov fissa la scacchiera come se vivesse in un sogno, anzi in un incubo. Poi batte le mani sul tavolo da gioco, si alza ed esce di scena a testa bassa: partita persa per abbandono»
«Garry Kasparov fissa la scacchiera come se vivesse in un sogno, anzi in un incubo. Poi batte le mani sul tavolo da gioco, si alza ed esce di scena a testa bassa: partita persa per abbandono». (Settembre ’94, Kasparov, giocando forse con troppa sufficienza, è battuto dal programma Genius II, che gira su un computer Intel Pentium). Come si è sentito, quando ha visto il computer prevalere? «Tremendamente male. L’ho considerata l’esperienza più umiliante di tutta la mia vita».