Enzo Biagi, L’Espresso, n. 18 1997, 2 febbraio 2001
«Il generale Gariboldi, agli sfortunati reggimenti dell’Armir, lancia un proclama esordendo con un tonante: ”Soldati di Francia! pardon, soldati d’Italia!”
«Il generale Gariboldi, agli sfortunati reggimenti dell’Armir, lancia un proclama esordendo con un tonante: ”Soldati di Francia! pardon, soldati d’Italia!”. Poi, in mensa, credendo di essere spiritoso, cerca di afferrare un noioso insetto che ronza: ”Ho preso Mosca”».