?, 6 febbraio 2001
Michele Liaci, di anni 64, pensionato delle Poste, ha appoggiato la canna di una Smith & Wesson calibro 38 dietro l’orecchio destro della figlia Maria Teresa, di anni 34, e ha fatto fuoco
Michele Liaci, di anni 64, pensionato delle Poste, ha appoggiato la canna di una Smith & Wesson calibro 38 dietro l’orecchio destro della figlia Maria Teresa, di anni 34, e ha fatto fuoco. Ai vicini accorsi ha detto che la donna stesa sul pavimento di marmo del salotto era stata fulminata da un infarto. Ai carabinieri, da lui stesso chiamati, ha invece raccontato la verità. La figlia, dopo un’adolescenza assai promettente come giocatrice di pallavolo («un talento naturale»), prese a drogarsi e, drogandosi, a uscir di senno. Si trasferì a Bologna, si impiegò alle Poste, ma sempre col tormento della droga addosso, che la spingeva ad esser violenta con i familiari e a inventare ogni sorta di bassezze per spillar loro soldi. Fidanzata con un Gennaro Diana, ferroviere di anni 35, finse d’esser stata sequestrata per strappare alla sconsolata famiglia i denari di un preteso riscatto, poi rubò un’auto e venne arrestata. Quando infine il padre la soppresse, lunedì scorso alle dieci di mattina, ella stava inveendo contro la madre, appena convalescente da una malattia. Il padre, prima di impugnare l’arma, aveva assistito muto alla scena (il padre era un uomo tranquillo, scrittore dilettante di libri di matematica, gli abiti casual, la Ford Fiesta parcheggiata in giardino; i vicini lo vedevano portare a spasso lo spinone di famiglia. La Smith & Wesson aveva sempre i sei colpi nel tamburo. Via Acusilao 39, lotto 22, Casal Palocco, Roma).