Espressoî n. 20 1997 citazione da Aldo Cazzullo, "I ragazzi di via Po", Mondadori., 6 febbraio 2001
«Il primo fidanzato di Enza Sampò è un giovane giornalista di origine siciliana, bello, galante, capelli neri, occhi scuri, che arriva in studio su una spider rossa e riparte sgommando, tiene una rubrica di motori sulla ”Gazzetta del Popolo” e si chiama Emilio Fede
«Il primo fidanzato di Enza Sampò è un giovane giornalista di origine siciliana, bello, galante, capelli neri, occhi scuri, che arriva in studio su una spider rossa e riparte sgommando, tiene una rubrica di motori sulla ”Gazzetta del Popolo” e si chiama Emilio Fede. La storia con Umberto comincia a Torino, un pomeriggio del ’58. Mentre vaga nei corridoi della Rai, tra annunciatrici e cantanti, ”come un topo nel formaggio”, Eco nota su uno schermo il volto intenso di una ragazzina dai capelli corti che conduce un programma per adolescenti, ”Anni verdi”. ”Come si chiama?” chiede. ”Elena. Elena Sampò”, gli rispondono. Qualche mese dopo, a Milano, a una sfilata di moda Umberto è colpito dalla presentatrice. Gli pare di averla già vista. Sì, è lei. La raggiunge dietro le quinte. ”Signorina, io la conosco. Lei si chiama Elena”. ”No, guardi, io sono Enza. Enza Sampò”. Ricorda lei: ”Era un rapporto tenero, sognante. Sembravamo i fidanzatini di Peynet. Mi parlava di politica e di letteratura. Un giorno incontrammo un corteo socialista, e mi tenne una lezione sulla lotta di classe: ’Non si deve aiutare a spingere il carro. L’operaio deve rendersi conto di quanto sia sfruttato’”. «A Milano, Umberto ed Enza escono con Furio Colombo e Luciano Berio. Racconta lei: ”Luciano era molto simpatico. Non capivo la sua musica, e Umberto passava ore a spiegarmela. Aveva una moglie americana che vestiva in modo improbabile, di rosso vivo, di viola. Furio mi metteva un po’ in soggezione: era un bel ragazzo, ma così serio...”ª