Massimo Mucchetti, L’Espresso, n.20 1997, 6 febbraio 2001
Cari direttori. Quando era ancora amministratore delegato della Fiat, Romiti godeva già, meritatamente, di buona stampa
Cari direttori. Quando era ancora amministratore delegato della Fiat, Romiti godeva già, meritatamente, di buona stampa. Ma non sempre aveva fortuna con i direttori. O meglio con la loro nomina. Alla ”Stampa” e al ”Corriere” l’ultima parola spettava a Gianni Agnelli. Paolo Mieli, per esempio, è una scelta della quale l’Avvocato va orgoglioso. Romiti provò a giocare la parte del king maker al ”Sole 24 Ore”. Nel 1993 cercò di far convergere il direttivo della Confindustria sul nome di Anselmi quale successore di Gianni Locatelli. Era talmente sicuro di avercela fatta, Romiti, che telefonò le sue congratulazioni al suo candidato prima ancora che il direttivo si esprimesse. Ma ci fu una sorpresa: la Confindustria preferì promuovere il vicedirettore Salvatore Carrubba, fedelissimo dell’uscente Locatelli. Memore dell’insuccesso, Romiti si è rifatto lo scorso autunno: ormai presidente della Fiat, ha convocato a Roma i maggiorenti della Confindustria e ha ottenuto che alla guida del quotidiano economico andasse il capoufficio stampa di corso Marconi, Ernesto Auci, cresciuto giornalisticamente proprio al ”Sole 24 Ore”. Adesso Romiti ha posto il suo sigillo sulla designazione di Ferruccio De Bortoli alla guida del ”Corriere della Sera”. L’Avvocato, che pure stima De Bortoli, non nascondeva di preferire una più lunga permanenza di Mieli in via Solferino; ma la fretta del suo pupillo e il consenso di Romiti hanno accelerato il cambio della guardia.