Massimo Mucchetti, L’Espresso, n.20 1997, 6 febbraio 2001
Liberal c’est moi. Il progetto più ambizioso di Romiti editore è però un altro. lui il principale sponsor di ”Liberal” e il più autorevole sostenitore del progetto politico-culturale che sta dietro il mensile di Ferdinando Adornato
Liberal c’est moi. Il progetto più ambizioso di Romiti editore è però un altro. lui il principale sponsor di ”Liberal” e il più autorevole sostenitore del progetto politico-culturale che sta dietro il mensile di Ferdinando Adornato. In un primo tempo, avrebbe preferito rimanere defilato. «Aveva la preoccupazione che la sua presenza si rivelasse troppo ingombrante» racconta Mino Martinazzoli, sindaco di Brescia e sodale in ”Liberal”. «Ma gli dissi che non vedevo le ragioni di un sotterfugio, posto che nessuno può limitare il diritto di cittadinanza, fosse pure quello di un alto dirigente come Romiti». Adesso il presidente della Fiat ha preso a cuore il progetto di trasformare il mensile in un settimanale da 100-130 mila copie di vendita. Mentre Adornato cerca di convincere un editore vero come Alberto Rusconi a entrare nell’azionariato, partono le telefonate per convincere i membri della Fondazione Amici di ”Liberal” a mettere mano al portafogli. Ci sono, però, anche alcuni no. L’industriale calzaturiero Diego Della Valle, consigliere della Comit, è uno di quelli che ha cortesemente declinato. Pietro Marzotto ha fatto rispondere: «Il conte sostiene ”Liberal” comprandolo tutti i mesi in edicola». Alfio Marchini, costruttore romano e Marco Tronchetti Provera, presidente della Pirelli e del ”Sole 24 Ore”, smentiscono ”Panorama” che li accredita come collettori di soldi per ”Liberal” settimanale. Ma Nando e Cesare vanno avanti con il loro progetto.