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 2001  febbraio 06 Martedì calendario

Sotto l’ala di Cuccia. Negli anni, il patron di Mediobanca ha preso almeno tre clamorose decisioni a favore di Romiti

Sotto l’ala di Cuccia. Negli anni, il patron di Mediobanca ha preso almeno tre clamorose decisioni a favore di Romiti. Nel 1993 ha bocciato per la seconda volta la designazione di Umberto Agnelli alla presidenza della Fiat, benché già preannunciata in pubblico dall’Avvocato. Nel ’95 ha imposto l’aumento di capitale da 5 mila miliardi che ha fatto emergere i limiti della tenuta finanziaria degli Agnelli e li ha costretti, per la prima volta nella loro storia, a condividere il potere con soci eccellenti - Mediobanca, Generali, Deutsche Bank - dentro di un patto di sindacato. Infine, un mese fa, Cuccia ha firmato una lettera di solidarietà a Romiti dopo la condanna.  stato lo stesso amministratore delegato di Mediobanca, Vincenzo Maranghi, a sollecitare le adesioni a un testo che attacca la magistratura italiana perché si ostina a perseguire il falso in bilancio per cifre poco rilevanti rispetto ai conti delle imprese. Tanti rispondono all’appello, ma non tutti. L’onestà personale di Romiti non è in discussione, ma la tesi della «modica quantità» lascia dei dubbi: sarebbe come sottrarre un miliardo ai Rothschild e poi difendersi ricordando che per loro, che sono straricchi, un miliardo è nulla. Per un Giampiero Pesenti che fa dire al suo portavoce: «Ero all’estero, altrimenti avrei firmato», altri assenti come Luigi Orlando, preferiscono tacere. Tronchetti Provera confida agli amici di aver giudicato debole e mal scritto il documento. Marzotto ritiene sufficienti le attestazioni di stima rilasciate in Confindustria. ”L’Economist”, ignorato dalla stampa italiana vicina alla Fiat, fa dell’ironia. Ma la lettera resta. E pesa: Mediobanca ribadisce il suo totale appoggio a Romiti, perno obbligato dell’evoluzione dal dominio delle famiglie a quello dei noccioli duri. Cosi Cuccia cancella sul nascere le perplessità di qualche azionista (Deutsche Bank, per esempio). E attribuisce al presidente della Fiat un credito che, se Romiti vorrà, potrà essere speso tra un anno per restare ancora al vertice dell’azienda.