la Repubblica del 5/2/2001 a pagina 29, 5 febbraio 2001
Secondo La «Taxa Camarae», un elenco delle tariffe per l’assoluzione dai peccati risalente al 1517, un ecclesiastico colpevole di peccato carnale doveva versare alla Chiesa sessantasette libbre e dodici soldi; se il peccato commesso era contro natura la cifra saliva a duecentodiciannove libbre e quindici soldi; se era contro natura e commesso ai danni di bambini o animali centotrentuno libbre e quindici soldi
Secondo La «Taxa Camarae», un elenco delle tariffe per l’assoluzione dai peccati risalente al 1517, un ecclesiastico colpevole di peccato carnale doveva versare alla Chiesa sessantasette libbre e dodici soldi; se il peccato commesso era contro natura la cifra saliva a duecentodiciannove libbre e quindici soldi; se era contro natura e commesso ai danni di bambini o animali centotrentuno libbre e quindici soldi.