6 febbraio 2001
Federico Tonini, di anni 36, picchiato il padre, lo ha gettato dalla finestra del terzo piano. La madre, dormiente, non s’è accorta di nulla
Federico Tonini, di anni 36, picchiato il padre, lo ha gettato dalla finestra del terzo piano. La madre, dormiente, non s’è accorta di nulla. Il figlio, già marittimo sulle navi da crociera Costa, aveva dato in passato segni di squilibrio e, licenziatosi, aveva trovato impiego come magazziniere alla Danone di Nerviago. Questo posto non corrispondeva forse alle sue ambizioni dato che egli aveva chiesto invano alla direzione dell’azienda di essere assunto con la qualifica di impiegato. Un altro fratello aveva continuato felicemente a navigare, instillando forse con questo in Federico un amaro senso di inferiorità. Il padre, Luciano Tonini, di anni 72, e la madre Simona Medola, di anni 70, andavano a trovarlo ogni settimana per consolarlo ed esser sicuri che stesse bene. I Carabinieri, giunti dopo il delitto, lo trovarono pieno di sangue, ma sorridente. Disse che il padre s’era buttato giù da solo. Lo ricoverarono quindi, con la madre, nell’albergo ”Novecento”, là presso. Nella notte, Federico uscì nei corridoi in mutande e prese a calci le porte gridando che un rumore lo disturbava. Al personale e ai clienti accorsi chiese piangendo d’esser portato in manicomio. A Parabiago, presso Milano, in via Firenze frazione di Villapia, all’alba di giovedì 22 maggio.