Pino Buongiorno, Panorama n. 21 1997, 7 febbraio 2001
Eppure, senza la moneta unica, affermano i nostri statisti e anche moltissimi economisti, I’Europa non sarà mai in grado di competere con gli Stati Uniti e con i paesi asiatici
Eppure, senza la moneta unica, affermano i nostri statisti e anche moltissimi economisti, I’Europa non sarà mai in grado di competere con gli Stati Uniti e con i paesi asiatici. « una convinzione sbagliata. Al contrario, credo che avere tassi di cambio flessibili renderebbe molto più facile ai vari paesi europei il compito di smantellare tutti i tipi di barriere cormmerciali e di imporre un effettivo libero commercio in tutto il continente europeo. Il mercato unico verrebbe raggiunto molto più facilmente con i cambi variabili che con la moneta unica». In che modo? «Faccio un esempio. Ammettiamo che ci sia la moneta unica e avvenga qualcosa che colpisce l’Italia duramente a differenza del resto del mercato comune. Come può reagire l’Italia? Con l’euro l’unico modo è la deflazione, cioè abbassando i prezzi e favorendo la depressione. Con il cambio flessibile può reagire in modo da ottenere un riallineamento. Inoltre, con la moneta unica, se non c’è un meccanismo di aggiustamento variabile, i vari paesi per assorbire il colpo saranno tentati di introdurre barriere commerciali di varia natura. Tutto questo non è nulla di strano: è economia di base. E bisogna tener conto che quelli che spingono per l’euro non sono gli economisti». Sono i politici... «Esatto». Saranno loro a guadagnarci di più? «No, tutti perderanno». (Milton Friedman a Pino Buongiorno)