Umberto Eco, L’Espresso, n. 18 1997, 8 febbraio 2001
Dobbiamo però considerare anche gli argomenti che militano contro il Cd rom. Per esempio oggi come oggi la grande Treccani non potrebbe stare su un solo disco
Dobbiamo però considerare anche gli argomenti che militano contro il Cd rom. Per esempio oggi come oggi la grande Treccani non potrebbe stare su un solo disco. Non dovrei alzarmi e farmi venire il gomito del tennista per prelevare molti volumi, ma dovrei estrarre e reintrodurre vari dischi. Inoltre se volessi, di Napoleone, sapere solo la data di nascita, dovrei interrompere il lavoro che sto facendo al computer, cercare il disco dell’enciclopedia, introdurlo, attivarlo, eccetera. Il disco ipertestuale, per le consultazioni rapide, è laborioso. Va benissimo per contenere, poniamo, una storia comparata delle civiltà, dove l’utente naviga attraverso cronologie, schede, immagini a colori, cerca connessioni inedite, impara via via che procede; ma per sapere una data e basta, il disco impone ancora troppo lavoro - a meno che si arrivi a computer con memorie megagalattiche, in cui si mette una intera biblioteca di dischi ”dentro” alla macchina, e si viaggia portandosi dietro la propria biblioteca. Qualcuno lo fa già con un dizionario o due, ma tutto non ci sta ancora (anche se ci starà).