Georges Perec, "Pensare/classificare", Rizzoli, 1989, 8 febbraio 2001
Così il problema delle biblioteche si rivela duplice: un problema di spazio innanzi tutto, e poi di ordine
Così il problema delle biblioteche si rivela duplice: un problema di spazio innanzi tutto, e poi di ordine. 1. Lo spazio 1. 1. Generalità I libri non sono sparsi ma riuniti. Come si mettono in una credenza tutti i barattoli della marmellata, così mettiamo tutti i libri in uno stesso posto, o in più posti. Volendo, si potrebbero conservare ficcandoli in valigie che poi sbattiamo in cantina o in solaio o in fondo a qualche armadio; ma in genere si preferisce che i libri siano visibili. In pratica, i volumi sono per lo più disposti uno accanto all’altro, lungo un muro o una parete che faccia da divisorio, su dei supporti rettilinei, paralleli fra loro, non troppo profondi né troppo distanziati. I libri sono sistemati - di solito - nel senso dell’altezza e in modo che il titolo sul dorso sia visibile (a volte, si espone la copertina dei volumi, come nelle vetrine delle librerie; ma è indisponente, quasi sempre di cattivo gusto, e perciò proscritto, disporre un libro in modo che di esso si veda solo uno dei lati rifilati). Nell’arredamento contemporaneo, la biblioteca è un angolo: l’ ”angolo biblioteca”. Spesso rientra in un insieme detto ”soggiorno” di cui fanno parte anche: il mobile-bar a ribalta il secrétaire anch’esso a ribalta la credenza a due ante lo hi-fi il televisore il proiettore per le diapositive la vetrinetta ecc. e che i cataloghi, per renderlo più attraente, presentano abbellito con false rilegature d’epoca. In pratica, però, i libri possono essere collocati quasi dappertutto.