9 febbraio 2001
Ugualmente con un coltello e in cucina, l’operaio Antonio Di Biase di anni 62 ha finito la moglie Anna Princigalli, di anni 59
Ugualmente con un coltello e in cucina, l’operaio Antonio Di Biase di anni 62 ha finito la moglie Anna Princigalli, di anni 59. L’ha colpìta molte volte e in molti punti del corpo e infine alla gola. Ha poi rivolto la lama contro se stesso e, caduto riverso, ha abbracciato la donna, che aveva sposato venticinque anni fa e che era conosciuta come buona, sollecita frequentatrice della parrocchia. Sdraiata sul pavimento, e mentre la morte arrivava, lei non ha rifiutato di abbracciarlo, però gemendo forte, sicchè a un certo punto i vicini sono accorsi. La Princigalli è poi morta, lui invece tornerà a vivere. In cerca di una spiegazione, gli agenti hanno saputo che tre anni fa Antonio era stato messo in cassa integrazione dalla Marelli, dove lei invece aveva continuato a lavorare fino alla pensione. Da ciò crisi depressive e sensi di inferiorità. Pure, aveva adesso trovato un lavoro presso una ditta di Arese. Ma non se n’era consolato. La coppia non aveva figli (mercoledì 25 giugno, a Crescenzago, periferia nord-est di Milano, in via Caroli 3, terzo piano).