9 febbraio 2001
Paolo Zanoni, di anni 59, salumiere, svegliato nel cuor della notte dalla figlia che sente rumori nel negozio di sotto, scende dabbasso armato di una Mauser 7,65, il cuore gli batte forte, non ha in effetti mai adoperato la pistola contro qualcuno, inciampa anche in un vaso di fiori rompendo un vetro, entra infine nella salumeria e sorprende due uomini che hanno riempito varie ceste di soppressate, prosciutti e formaggi
Paolo Zanoni, di anni 59, salumiere, svegliato nel cuor della notte dalla figlia che sente rumori nel negozio di sotto, scende dabbasso armato di una Mauser 7,65, il cuore gli batte forte, non ha in effetti mai adoperato la pistola contro qualcuno, inciampa anche in un vaso di fiori rompendo un vetro, entra infine nella salumeria e sorprende due uomini che hanno riempito varie ceste di soppressate, prosciutti e formaggi. Grida e uno dei due ladri, senza pensarci, gli tira addosso a tutta forza un cuneo di parmigiano che lo colpisce in pancia, lo Zanoni rovina in un frigorifero che ha la porta aperta e senza pensarci spara quattro colpi, tre dei quali si conficcano nel soffitto, mentre un quarto centra in pieno petto il ladro lanciatore. Costui barcolla, cammina fino alla porta e infine crolla sul marciapiede senza vita. Giunta, la polizia scopre che si trattava di un ladro famoso un tempo proprio per i furti in drogheria e di cui ora non si aveva quasi più notizia. Nome: Enrico Giuseppe, cognome: Bertozzi, attivo soprattutto subito dopo la guerra in località Travagliato (provincia di Brescia) e poi ridotto a uomo onesto, con un mestiere d’artigiano in mano, la moglie Caterina e i tre figli Mario, Mirella e Oscar ormai grandi. L’ultimo colpo, in polo a righe, jeans slavati e scarpe da tennis rosse, sarebbe conseguenza di un’improvvisa nostalgia della giovinezza, sopravvenuta durante una cena in pizzeria con l’amico ancora latitante (Capriano del Colle, Brescia, alle 3 della mattina di lunedì 23 giugno).