Maurizio Crosetti su la Repubblica del 3/1/2001 a pagina 8; anche Enrico Bonerandi su la Repubblica del 3/2/2001 a pagina 9., 3 gennaio 2001
Monarchici al funerale di Maria Josè: Renzo Piatto, sessantasei anni, indossa la divisa dei bersaglieri del 1848:«Buona mattina, mi chiamo Renzo Piatto e quando passeremo la frontiera farò il gesto dell’ombrello ai francesi che mi stanno antipatici
Monarchici al funerale di Maria Josè: Renzo Piatto, sessantasei anni, indossa la divisa dei bersaglieri del 1848:«Buona mattina, mi chiamo Renzo Piatto e quando passeremo la frontiera farò il gesto dell’ombrello ai francesi che mi stanno antipatici. La mia giubba è storica, sono un alfiera ma sotto la divisa, tocchi, tocchi pure, batte questo». Christian Varletta, diciannove anni, ultimo anno di liceo:«Sono una Guardia del Pantheon e i miei compagni mi prendono in giro. Per Maria Josè ho portato il lutto per una settimana, solo un po’ nascosto dal maglione, già sono un marziano così». Fiorentino Re: «Ero un bimbo quando Umberto II si fermò all’albergo dei miei genitori a Usseglio, sui monti e io gli corsi dietro». Rosa Palavera, dama dell’Ordine dei Savoia in pelliccia di persiano nero e pizzi:«Andammo a trovare il re in esilio in Portogallo, ci ricevette da gran signore, ci offrì il tè e ci chiese di Torino e se lavorassimo alla Fiat». Irene Croce, ottantaquattro anni, ogni anno visita i luoghi sacri del regno dei Savoia. Ama soprattutto Emanuele Filiberto. Carla Alasonatti:«Sono cresciuta con il culto dei reali. Ad ogni ricorrenza importante, sul mio balcone sventola la bandiera sabauda». Vittorio Zattarin, pensionato piemontese, dice di essere andato al funerale di Maria Josè solo perché i suoi amici monarchici lo avevano convinto che poteva essere una bella gita.