Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2001  febbraio 10 Sabato calendario

«Non mi ero mai accorta di quanto fossero importanti le mie mani fino al giorno in cui mi ruppi un gomito e non potei scrivere per un po’»

«Non mi ero mai accorta di quanto fossero importanti le mie mani fino al giorno in cui mi ruppi un gomito e non potei scrivere per un po’». «La mano è un complemento della creazione letteraria. E’ un operaio specializzato che esegue gli ordini alla perfezione. La mente lavora più veloce, e non è un caso: il fatto che le mani non riescano a starle dietro dà alla mente il tempo di organizzare i pensieri, trovare la parola giusta, impostare la frase successiva. La mano è un complemento della memoria, ci consente di registrare. Il suo compito non è quello di giudicare, come un operaio coscienzioso non si rifiuta mai di obbedire» (la scrittrice Françoise Sagan).