Guy-Pierre Bennet su La Stampa del 10/2/2001 a pagina 46-47., 10 febbraio 2001
Il pittore Antoni Tàpies: «Quando entro nel mio studio, al mattino, non ho idea di quello che farò
Il pittore Antoni Tàpies: «Quando entro nel mio studio, al mattino, non ho idea di quello che farò. Di solito gironzolo un po’ e lascio che siano le mie mani a decidere. Sono la mia guida, sia in senso letterale (ci vedo sempre peggio) sia metaforicamente, perché mi indirizzano nel lavoro. Io le lascio libere di agire, toccare i pennelli e i coltelli, tuffarsi nei barattoli di colore, scavare nella sabbia e nella polvere di marmo, impastare l’argilla. Le mani non mi tradiscono mai. Sanno cosa vogliono i diversi materiali: ogni mezzo ha le sue idee e l’artista deve tenerne conto quando li usa. E’ attraverso la mano che passa l’energia creatrice. Come molti filosofi, credo che le idee da sole non bastino. L’idea devi mostrarla, manifestarla (dal latino «manus»), devi attuare la tua visione passando per la materia» (il pittore Antoni Tàpies).