Lucio Colletti a Guido Quaranta, LíEspressoî, n.26, 1997., 12 febbraio 2001
Da quando il caso della Sapienza troneggia sui giornali, si legge di docenti che fanno salire ai fastigi della cattedra fidanzate, mogli e amanti
Da quando il caso della Sapienza troneggia sui giornali, si legge di docenti che fanno salire ai fastigi della cattedra fidanzate, mogli e amanti. vero? Verissimo. Ma, mogli, no. Solo le drude, solo le concubine. Quante secondo lei? Per la verità non ho mai tenuto i conti: se l’avessi fatto sarei stato un maniaco. E poi dovrei disporre di un pallottoliere gigante perché penso che il fenomeno abbia proporzioni notevoli. Comunque suppongo che anche il capufficio di una grande impresa privata, con una segretaria dotata di un bel sedere e di due belle gambe, faccia di tutto per portarsela a letto in cambio di una promessa di carriera. Oddio, sia chiaro: io non mi scandalizzo che in giro ci sia la corruzione, quel che mi scandalizza è il livello cui essa può giungere. E, all’università, secondo me, questo livello è particolarmente elevato» (Lucio Colletti a Guido Quaranta).