Claudio Rendina su la Repubblica dell’11/02/2001 a pagina XI., 11 febbraio 2001
Il gesuita tedesco Athanasius Kircher arrivò a Roma nel 1635: aveva appena trent’anni ed era famoso per la sua grande erudizione
Il gesuita tedesco Athanasius Kircher arrivò a Roma nel 1635: aveva appena trent’anni ed era famoso per la sua grande erudizione. Diventò subito docente di matematica, fisica e lingue orientali al Collegio Romano, dove creò uno studio in cui raccogliere reperti etnologici, curiosità zoologiche, strumenti di fisica, chimica, alchimia: una sorta di "camera delle meraviglie" che alla sua morte diventerà il Museo Kircheriano. Kircher fu un grande amante della cultura egizia: studiò per anni il copto (anche se la sua interpretazione di quella lingua risultò poi errata) e si dedicò allo studio dei geroglifici, interpretati in modo fantasioso. Passò quindi allo studio degli obelischi di Roma, in cima ai quali, scrisse, era scolpito un disco solare alato, emblema del dio triforme che «discendendo nel molteplice produce in primo luogo il mondo intellettuale e angelico; genera poi la vita, il moto, la forza in ogni cosa inferiore, diffondendosi nelle quattro regioni dell’universo indicate dai quattro lati dell’obelisco». Il Bernini rimase affascinato da questa interpretazione, e nel 1651 decise di applicarla all’obelisco della Fontana dei Quattro Fiumi, in cima al quale pose la colomba Pamphilj, emblema dello Spirito Santo che trasmette il Vangelo nei quattro continenti (i quattro fiumi). Nel 1657, Kircher e Bernini lavorarono insieme anche all’ideazione e alla costruzione dell’obelisco di piazza della Minerva, voluto da papa Alessandro VII.