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 2001  febbraio 12 Lunedì calendario

Armando Barbieri, 33 anni, sposato con quattro figli. Piccolo criminale, originario di Reggio Calabria, con la famiglia a Milano

Armando Barbieri, 33 anni, sposato con quattro figli. Piccolo criminale, originario di Reggio Calabria, con la famiglia a Milano. Due anni fa pianta la moglie e i bambini e si trasferisce a Scaragli, una decina di chilometri da Acqui Terme. Conosce Rita Incarnato, di 28 anni, e ci va a vivere insieme. Pigliano una cascina in contrada Visone, aprono un canile abusivo, gestiscono un negozio di articoli per animali. Un anno fa lui rapina un ufficio postale. Lo prendono, lo mettono dentro. Passano le settimane e, in attesa del processo, Armando non esce. La Rita allora si mette con un altro, un Franco, di mestiere camionista. E la storia sembra chiusa. Ma un mese fa Armando esce di galera e gli dicono che la Rita così e così. Lui la va a trovare, la sequestra, poi la lascia andare, poi le telefona e le dice va bene, vieni a prenderti la roba. mercoledì 2 luglio, pomeriggio. Ecco arrivare Rita. Vicino a lei c’è Franco e dall’altra parte un uomo anziano, che si chiama Vincenzo, ha 60 anni ed è il padre della ragazza. Vincenzo che Armando ammazza per primo: balza fuori dalla siepe dietro cui si era nascosto, si pianta in mezzo al sentiero e - pam pam - gli spara col fucile a pallettoni di calibro 44. Il camionista Franco si mette a gridare e scappa, Armando piglia la Rita per un braccio e, immaginando che stia accorrendo gente verso di lui - cosa che non è ancora vera - se la tiene stretta al corpo come uno scudo, la trascina fino alla cascina e si chiude dentro con lei. Arrivano i carabinieri, arrivano i Gis e assediano la casa. La folla si raduna per davvero. Tutti a dirsi: se non l’ha ammazzata subito, non l’ammazza più. E invece alla terza ora: pam pam pam. Due colpi alla Rita e uno, sotto la gola, contro se stesso. I militari si precipitano dentro, lui è morto, la donna, colpita al collo e alla spalla, è ancora viva. Morirà poco dopo in ospedale.