Daniela Camboni sul Corriere della Sera dell’11/2/2001 a pagina 23; Licia Granello su la Repubblica dell’11/02/2001a pagina 34, 11 febbraio 2001
La birra è composta pe ril novantatre per cento da acqua e per il restante sette da malto (di varietà diverse: malto di Monaco, di Vienna, di Pilsen,malto cioccolato, cristallino e affumicato), luppolo e lievito o, in alternativa, segale, frumento e orzo
La birra è composta pe ril novantatre per cento da acqua e per il restante sette da malto (di varietà diverse: malto di Monaco, di Vienna, di Pilsen,malto cioccolato, cristallino e affumicato), luppolo e lievito o, in alternativa, segale, frumento e orzo. In Italia beve birra un uomo su due e una donna su quattro; il consumo pro capite nel 2000 è stato di ventotto litri circa (nel 1999 se ne beveva un litro di meno a testa). La produzione nazionale, lo scorso anno, è cresciuta del tre per cento rispetto al 1999, raggiungendo i dodici milioni e cinquecentomila ettolitri; il giro d’affari dell’intero settore è di tremila miliardi circa e gli addetti sono più di ventimila. In Italia: il novanta per cento dei bevitori beve prevalentemente birra "lager, chiara e leggera; si preferisce la bottiglia alla lattina; si beve di più in città piuttosto che nei paesi. Il quarantasette per cento della birra viene bevuta fuori casa. La regione in cui il consumo di birra è più elevato è la Sardegna (settanta litri pro capite all’anno); la Toscana, invece, con dieci litri all’anno a persona, è in coda alla classifica. I Paesi europei in cui si consuma la maggiore quantità di birra sono, nell’ordine, Germania, Regno Unito, Spagna, Francia e Italia. Calorie: a parità di quantità, la birra ne contiene meno del vino, del succo di mela, dello yogurt e del latte. Inoltre, consumata in modiche quantità (secondo i medici: fino a 0.75 litri al giorno), provoca l’aumento del così detto "colesterolo buono" e riduce del venticinque per cento il rischio di malattie cardiovascolari.