Mariarosa Mancuso sul Corriere della Sera del 13/2/2001 a pagina 37., 13 febbraio 2001
Lo scrittore francese Philippe Delerm ("La prima sorsata di birra e altri piccoli piaceri della vita") scrive tutti i giorni dall’età di venticinque anni: «Lo facevo anche quando ero insegnante a tempo pieno
Lo scrittore francese Philippe Delerm ("La prima sorsata di birra e altri piccoli piaceri della vita") scrive tutti i giorni dall’età di venticinque anni: «Lo facevo anche quando ero insegnante a tempo pieno. Ora lavoro a metà tempo, ma continuo a scrivere il mattino presto, verso le sei, per un paio d’ore: quando gli altri si svegliano, io ho già fatto il mio dovere». Scrive al massimo una pagina e mezza al giorno, a mano, ogni libro su un tipo diverso di quaderno. Fa moltissime correzioni, «così tante che riesco a leggerle solo io», poi batte tutto a macchina. Lavora nel suo studio ma anche al caffè, immerso nella confusione: «Non mi piace, invece, andare in giro col taccuino e prendere appunti». Fino a qualche tempo fa aveva un portafortuna, una collezione di penne stilografiche con una nota musicale sul cappuccio (che ora non usa più). Prima di cominciare a scrivere, legge qualche pagina dei suoi scrittori preferiti, Proust, Jules Renard, La Bruyère. Sulla sua scrivania c’è un po’ di confusione: «Quando scrivo, ho bisogno di avere a portata di mano fotografie di paesaggi e riproduzioni di quadri: Pissarro, Renoir, Monet, Cézanne». Negli intervalli mangia cioccolata alle nocciole.