Paola Rocco, 14 febbraio 2001
Secondo il testo che è stato elaborato dalla Commissione di riordino dei cicli, "l’attività musicale deve permettere ai bambini di sviluppare capacità motorie e percettive
Secondo il testo che è stato elaborato dalla Commissione di riordino dei cicli, "l’attività musicale deve permettere ai bambini di sviluppare capacità motorie e percettive. Deve aiutare la sicurezza interiore, l’espressione, la creatività, la comunicazione. Si inizia con ascolti semplici che si devono riconoscere (i diversi strumenti, i rumori della città, ecc.). Si passa poi all’analisi di un brano musicale (ritmo, melodia, armonia) per finire con l’acquisizione di capacità di eseguire piccoli brani, di improvvisare e di trascrivere la musica" (Letizia Gabaglio). Uno dei punti del documento riguarda la "maturazione di una consapevolezza critica nei confronti dei condizionamenti dei media": in pratica, si vuole fornire al bambino un’attrezzatura critica che renda più consapevole il suo accostarsi alla musica, "trasformando in esperienza di comunicazione quella che il non educato subisce invece come condizionamento". Un altro punto si propone di favorire "un atteggiamento di rispetto e di interesse per le altre culture" ("il bambino che condivide a scuola con l’extracomunitario le rispettive musiche, sarà più facilmente l’adulto capace di rispetto e di interesse verso le altre culture").