Gabriele Pantucci, Mondo Economico, n. 29, 1997., 14 febbraio 2001
«In molti altri mercati europei le prospettive non sono negative a breve, ma alla lunga per lo più risultano deboli
«In molti altri mercati europei le prospettive non sono negative a breve, ma alla lunga per lo più risultano deboli. Tuttavia il mercato italiano merita un ragionamento a parte perché si è comportato con una certa indolenza rispetto agli altri mercati europei: non tanto quest’anno, ma soprattutto gli anni scorsi [...] Perciò ritengo che esistano vigorose potenzialità che il mercato italiano si sganci dagli orientamenti degli altri paesi [...] Se studiamo le statistiche risalendo sino al 1970 ci rendiamo conto che, di fronte alle correzioni manifestatesi nel mercato azionario americano e alle conseguenze che hanno avuto di riflesso sull’Europa, in media l’Italia si è sempre rivelata come il mercato che ha reagito meno negativamente [...] Nell’ambito dei mercati europei colpiti da una correzione negativa di Wall Street quello italiano statisticamente offrirebbe la miglior posizione di difesa» (Richard Davidson).