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 1994  luglio 29 Venerdì calendario

 il 1978: Versace ha appena fatto la sua prima sfilata, aperto la sua prima boutique e la sua prima sede in via della Spiga

 il 1978: Versace ha appena fatto la sua prima sfilata, aperto la sua prima boutique e la sua prima sede in via della Spiga. L’anno della svolta, del grande lancio. Ma anche l’anno del lutto, perché in giugno era morta la madre all’improvviso, di cirrosi. Ai primi d’agosto, fra un aereo e l’altro in giro per il mondo, Versace scende dunque a Reggio per rivedere il padre: «Volevo stare un giorno con lui. Lo trovai un po’ assente, faceva fatica persino a parlare. Aveva quasi voglia di non vivere. Era solo. Si era attaccato a mia madre da quando si era ammalata: mia madre era un carattere straordinario, vitale e allegro». Dentro un cestone accanto al tavolo su cui la madre stendeva la stoffa e con forbici immense tagliava il modello, Versace da piccolo passava ore: «Lei si faceva il segno della croce e si buttava. l’unica sarta che ho incontrato nella mia vita che tagliava senza patron, senza cartone». Quando più avanti lo portava alle sfilate di Parigi o lo raggiungeva a Milano, la sera telefonava agli amici: «Mio figlio è stanco e rincoglionito, portatemi al Divina». Era figlia di una calabrese e di un ciabattino olandese amico del socialista Giacomo Matteotti: «Se veniva a Reggio un gerarca fascista - racconta lo stilista - mettevano per due giorni mio nonno in galera. Per precauzione. Era un ciabattino intellettuale». Era bionda, la madre: «Nella mia famiglia sono tutti biondi tranne me, che prendo da mio padre».