Stefano Zurlo sul Giornale del 13/02/2001 a pagina 8, 13 febbraio 2001
Secondo il Ministero della Finanze, negli ultimi dieci anni, oltre duecentoundicimila persone hanno smesso di pagare il canone di possesso della Tv
Secondo il Ministero della Finanze, negli ultimi dieci anni, oltre duecentoundicimila persone hanno smesso di pagare il canone di possesso della Tv. Lo hanno fatto in modo del tutto conforme alla legge, avvalendosi cioè della «casella due punto "D"» del libretto Urar che consente, inviando un vaglia di diecimila lire, di esprimere la propria obiezione al canone e di richiedere il "sugellamento" dell’apparecchio. In teoria, dopo aver spedito la richiesta si dovrebbe ricevere la visita di un addetto della Rai, incaricato di «insaccare» (letteralmente) l’apparecchio in un sacco di juta. In pratica, questa procedura non è mai stata applicata e gli obiettori continuano a ricevere i canali Rai senza pagare il canone. Della procedura di «insaccamento», si trova traccia solo nel regio decreto del 21 febbraio del 1938 (peraltro emesso prima dell’invenzione della televisione), che recita: «L’involucro che contiene l’apparecchio deve essere chiuso con un filo di ferro munito all’estremità di un piombino timbrato dell’Ufficio tecnico ed è lasciato in deposito all’utente con tutte le conseguenze di legge».