Luigi Bruni, Storia dell’Eta, Tranchida Editore., 14 febbraio 2001
Il movimento sceglie più decisamente le posizioni marxiste-leniniste nel corso del 1966. Il 2 agosto del 1968 viene ucciso l’ispettore di polizia Meliton Manzanas, capo della Brigada Social , noto torturatore
Il movimento sceglie più decisamente le posizioni marxiste-leniniste nel corso del 1966. Il 2 agosto del 1968 viene ucciso l’ispettore di polizia Meliton Manzanas, capo della Brigada Social , noto torturatore. De tredici arrestati e processati, nove sono condannati a morte da un tribunale militare ma poi salvati con l’indulto da Franco, che è sottoposto a una forte pressione mondiale. Durante il dibattimento gli imputati vengono trasferiti dalle carceri in cellulari blindati, scortati da poliziotti armati di mitra, con elmetto e maschera antigas. Agli imputati è imposta la lingua castigliana e vietato il basco. Sulle orecchie sono costretti a portare tamponi di plastica. Durante il processo fabbriche chiuse, porto di Bilbao chiuso, scontri continui con la polizia. Scarseggiano i generi alimentari. Quando si avvicina il momento dell’esecuzione della sentenza l’enorme pressione dell’opinione pubblica mondiale costringe Franco a concedere l’indulto. La prima operazione dell’Eta si conclude quindi con un riconoscimento sostanziale che confina con una sorta di solidarietà da parte del resto del mondo.