Paola Rocco, 14 febbraio 2001
"Attualmente l’insegnamento della musica nelle classi elementari prevede due ore di lezione a settimana di educazione al suono e alla musica (nozioni base senza nessuna applicazione pratica o strumentale)
"Attualmente l’insegnamento della musica nelle classi elementari prevede due ore di lezione a settimana di educazione al suono e alla musica (nozioni base senza nessuna applicazione pratica o strumentale). I docenti in genere non hanno una preparazione specifica: l’insegnante elementare insegna questa materia insieme alle altre, può essere diplomato al Conservatorio o non esserlo. Nell’ambito dell’autonomia scolastica è prevista la possibilità di proporre progetti che approfondiscano questa o quella materia del curriculum: io sto portando avanti un’attività laboratoriale di lettura del pentagramma e canto corale. Sono approfondimenti lasciati all’iniziativa dei singoli docenti o del dirigente scolastico, che può contattare associazioni esterne per laboratori e progetti al di fuori dell’orario scolastico (ad esempio come attività pomeridiane). Nella riforma si parla dell’esigenza di una maggiore specializzazione degli insegnanti e dell’acquisizione di una pratica strumentale da parte degli allievi. La riforma dei cicli scolastici vede l’accorpamento delle classi elementari e medie in un’unico ciclo di sette anni, alla fine dei quali l’alunno dovrebbe essere in grado di suonare uno strumento" (Valeria Mancone, insegnante elementare). In particolare, nell’ultimo biennio (11 – 12 anni) il modello di riferimento proposto è quello delle attuali scuole medie a indirizzo musicale.