Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2001  febbraio 14 Mercoledì calendario

La Banca di Roma ha sollecitato alla Presidenza del Consiglio il pagamento di trentacinque miliardi e centoquarantasette milioni di lire alla Banca di Roma, per quattro anni di affitto non pagato

La Banca di Roma ha sollecitato alla Presidenza del Consiglio il pagamento di trentacinque miliardi e centoquarantasette milioni di lire alla Banca di Roma, per quattro anni di affitto non pagato. Il palazzo in piazza del Parlamento in cui ha sede la Presidenza del Consiglio, infatti, appartiene all’istituto di credito, che recentemente, a causa della morosità dell’inquilino, ha anche chiesto e ottenuto lo sfratto. Il contratto d’affitto, stipulato nel giugno del 1991, stabiliva un canone annuo di cinque miliardi e settecentocinquanta milioni di lire (più Iva). Per i primi quattro anni e mezzo le rate sono state versate regolarmente, ma nel gennaio del 1996 la Presidenza del Consiglio annunciò alla Banca di Roma che entro sei mesi avrebbe liberato lo stabile perché troppo costoso. Le parti raggiunsero un accordo che prevedeva l’acquisto dell’immobile da parte dello Stato. Fino al passaggio di proprietà, però, l’affitto avrebbe dovuto essere ridotto a poco meno di quattro miliardi all’anno, che secondo la Banca di Roma non sono mai stati pagati.