Lavinia di Gianvito e Antonio Masia sul Corriere della Sera del 14/2/2001 a pagina 11, 14 febbraio 2001
La Banca di Roma ha sollecitato alla Presidenza del Consiglio il pagamento di trentacinque miliardi e centoquarantasette milioni di lire alla Banca di Roma, per quattro anni di affitto non pagato
La Banca di Roma ha sollecitato alla Presidenza del Consiglio il pagamento di trentacinque miliardi e centoquarantasette milioni di lire alla Banca di Roma, per quattro anni di affitto non pagato. Il palazzo in piazza del Parlamento in cui ha sede la Presidenza del Consiglio, infatti, appartiene all’istituto di credito, che recentemente, a causa della morosità dell’inquilino, ha anche chiesto e ottenuto lo sfratto. Il contratto d’affitto, stipulato nel giugno del 1991, stabiliva un canone annuo di cinque miliardi e settecentocinquanta milioni di lire (più Iva). Per i primi quattro anni e mezzo le rate sono state versate regolarmente, ma nel gennaio del 1996 la Presidenza del Consiglio annunciò alla Banca di Roma che entro sei mesi avrebbe liberato lo stabile perché troppo costoso. Le parti raggiunsero un accordo che prevedeva l’acquisto dell’immobile da parte dello Stato. Fino al passaggio di proprietà, però, l’affitto avrebbe dovuto essere ridotto a poco meno di quattro miliardi all’anno, che secondo la Banca di Roma non sono mai stati pagati.