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 2001  febbraio 14 Mercoledì calendario

Secondo Silvio Berlusconi: «Quando si sceglie un ministro si crea un ingrato e dieci scontenti». Bettino Craxi litigò col suo delfino Claudio Martelli, l’unico a cui permetteva di aprire il frigorifero della sua casa milanese

Secondo Silvio Berlusconi: «Quando si sceglie un ministro si crea un ingrato e dieci scontenti». Bettino Craxi litigò col suo delfino Claudio Martelli, l’unico a cui permetteva di aprire il frigorifero della sua casa milanese. Lo stesso Silvio Berlusconi, commentò l’unica contestazione che il suo partito gli abbia mai fatto citando la favola di Cenerentola: «Che gente! Erano delle zucche e li ho trasformati in principi, sono stato per loro come la fata Smemorina». Fiorentino Sullo, sulla cui scia negli anni Cinquanta si formò politicamente Ciriaco De Mita, di fronte a questi che lo rinnegava scrisse sulla Tribuna di Irpinia: «Nella terra di Guido Dorso non c’è spazio per lenoni, pantofolai e culi di piombo». In seguito De Mita ricevette lo stesso trattamento da Mastella, che nel 1996 lo mise nella condizione di correre contro Prodi, da lui stesso nominato (negli anni Ottanta) a capo, dell’Iri. Umberto Bossi, di fronte alle defezioni dei suoi ex fedelissimi (Gnutti, Pivetti, Formentini, Comino): «Sentivo le vipere strisciare attorno a me da almeno due anni. Ho aspettato che uscissero e poi zac! e ancora zac!, finito, tutto finito». Rosy Bindi ha recentemente dato dell’ingrato ad Andreotti per aver scelto di formare un partito con D’Antoni invece di unirsi al Ppi, dimenticandosi «dei tanti manifesti che il Ppi, nonostante la penuria economica, affisse quando lui fu assolto a Palermo». Un precedente storico: Cavour si accordò col capo dell’opposizione Rattazzi per far fuori D’Azeglio, allora capo del governo. Amintore Fanfani tentò per quindici anni di essere eletto al Quirinale, ma i suoi compagni di partito non lo appoggiarono mai, anzi, una volta gli scrissero su una scheda «nano maledetto non sarai mai eletto». Fanfani fu «tradito» anche da Mariano Rumor, che anche grazie al suo appoggio era diventato vicesegretario della Dc; Rumor a sua volta fu tradito da Toni Bisaglia. Andreotti incassò il disprerzzo del suo delfino Vittorio Sbardella, che lo paragonò «all’attore Ermete Zacconi: anche lui come Giulio non voleva ritirarsi e alla fine divenne patetico». Nel 1976, Enrico Manca non esitò né ad abbandonare Francesco De Martino, che lo aveva politicamente creato, per allearsi con Craxi, né a prendere le distanze da questo una volta scoppiata Tangentopoli. Alessandro natta fu estromesso dalla direzione del Pci da Achille Occhetto, proposto da lui stesso, e contro il parere di molti, per l’incarico di vicesegretario del partito.