Alessandra Farkas sul Corriere della Sera del 13/2/2001 a pagina 24; anche Federico Rampini su la Repubblica del 13/2/2001 a pagina 22; anche Daniela Roveda su Il Sole 24 Ore del 13/2/2001 a pagina 29., 13 febbraio 2001
Il 12 febbraio scorso, i giudici d’appello di San Francisco hanno dato ragione al tribunale di primo grado che aveva ordinato la chiusura di Napster quattro mesi fa
Il 12 febbraio scorso, i giudici d’appello di San Francisco hanno dato ragione al tribunale di primo grado che aveva ordinato la chiusura di Napster quattro mesi fa. I giudici hanno però respinto la richiesta delle case discografiche di oscurare immediatamente il servizio. Il caso torna al giudice distrettuale Marilyn Patel: non appena il giudice lo vorrà, Napster dovrà chiudere. In realtà, grazie all’accordo con il gruppo multimediale Bertelsmann, Napster continuerà a esistere, anche se scomparirà la gratutità. Il 31 ottobre 2000, Bertelsmann è diventata azionista del sito californiano e ha annunciato che entro giugno-luglio il servizio sarà disponibile a pagamento. La sentenza dei giudici di San Francisco è stata pubblicata solo sul sito Internet della Corte d’appello. Pochi istanti dopo la pubblicazione migliaia di utenti hanno ripreso a scambiarsi file musicali, gratuitamente. Oltre a Napster, negli Stati Uniti ci sono 400 siti da cui si possono scaricare file musicali.