15 febbraio 2001
A cavallo di uno Scarabeo azzurro, Christian Salvati e Alberto Janni, di anni 23, s’accostano alla Punto rosso fiammante che sta ferma davanti alla concessionaria Singer
A cavallo di uno Scarabeo azzurro, Christian Salvati e Alberto Janni, di anni 23, s’accostano alla Punto rosso fiammante che sta ferma davanti alla concessionaria Singer. Seduta al volante, in attesa di qualcosa, c’è una donna con una camicetta azzurra a pois bianchi e una gonna grigia. Salvati, che guida, si ferma. Janni, che sta seduto dietro, alza la semiautomatica tipo Magnum 357 e le spara quattro colpi in faccia. Si tratta di pallottole Winchster calibro 7,65, tre delle quali la penetrano attraverso le guance e una per il collo. La donna, i capelli a un tratto pieni di schizzi di sangue, scivola giù senza un lamento. I due sullo Scarabeo se ne vanno e, nei giorni successivi, non fanno che offrire da bere e raccontare la storia a tutti, tanto gli pare grandiosa. Sono due cocainomani. Alla fine la polizia li arresta. La donna era in effetti un pezzo grosso della malavita: Rosanna Iannaccone, di anni 36, già amante di Claudio Gaglietti, che fu ucciso nel ’93 con cinque colpi, e poi di Roberto Pucci, detto "Puccione", a cui aveva dato due figli, ma che aveva anche fregato. Mentre lui stava in carcere, s’era messa con un altro e Puccione dice pure che gli aveva soffiato otto etti di coca. La polizia l’aveva arrestata nel ’95, a novembre, mentre stava in macchina con tre uomini e aveva addosso 50 grammi di coca, 370 di pasticche di ecstasy e sette milioni. Dopo la galera, aveva fatto società con altri tizi, affittavano campetti di calcio lungo la Prenestina. Spacciare, spacciava. E si faceva rispettare, tanto che tutti ormai la consideravano un boss. Ecco perchè i due ragazzi si vantavano tanto: non era mai capitato che una donna di mala fosse ammazzata da sola e non perchè coinvolta nell’assassinio del suo compagno. Nascoste nelle due coppe del reggiseno c’erano delle buste di cocaina. A Roma, quartiere Pigneto, tra la via Prenestina e la via Casilina, all’incrocio tra via Roberto Malatesta e via Antonio Tempesta, davanti alla concessionaria "Singer". Ore 20 e 55 di sabato 5 luglio. Gli assassini sono stati catturati mercoledì 9 luglio.