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 2001  febbraio 12 Lunedì calendario

Lamberto Andreotti, cinquant’anni, figlio di Giulio Andreotti, è presidente europeo della Bristol - Myers Squibb (54 mila dipendenti, 21,3 miliardi di dollari di fatturato, 4,7 miliardi di utili netti)

Lamberto Andreotti, cinquant’anni, figlio di Giulio Andreotti, è presidente europeo della Bristol - Myers Squibb (54 mila dipendenti, 21,3 miliardi di dollari di fatturato, 4,7 miliardi di utili netti). Nato a Roma, i suoi dipendenti lo chiamano «il milanese», lui si definisce un «europeo innamorato degli Stati Uniti». A 23 anni, poco prima di laurearsi in ingegneria civile, passa l’estate a lavorare in un cantiere californiano. Torna in Italia, si laurea in ingegneria, ma decide che non avrebbe mai fatto l’ingegniere. Si trasferisce negli Stati Uniti per frequentare un master al Massachusetts Institute of Technology. Nel 1982, a New York conosce il presidente della Recordati, azienda farmaceutica a carattere familiare. Per otto anni, lavora con Arrigo Recordati, fondatore dell’azienda. Nel ’90, Andreotti entra in Farmitalia Carlo Erba come direttore generale e responsabile delle attività italiane. Nel ’92 ne diventa amministratore delegato, Farmitalia viene venduta alla svedese Pharmacia:«In questo periodo è cominciato il mio vagabondaggio internazionale. Ho imparato a fare le valigie in fretta e a farle piccole, a lavorare in aereo e a dormire poco e ovunque. Avevo tre uffici, a Milano, Stoccolma e New York». Qualche anno dopo Pharmacia si fonde con l’americana UpJohn, Andreotti rimane amministratore delegato e diventa presidente mondiale della Divisione oncologica. L’unione Pharmacia - UpJohn non funziona e Andreotti si prende sei mesi di tempo per decidere cosa fare. Trascorre due settimane a Saturnia, perde dieci chili, smette di fumare e inizia a correre. A marzo ’98 entra in Bristol - Myers Squibb con l’incarico di amministratore delegato per l’Italia. Per due anni vive tra Roma, Bruxelles e Londra. A luglio del 2000 diventa presidente europeo della multinazionale e si trasferisce a Parigi. Ogni mattina Andreotti fa jogging lungo gli Champs Elysées: dall’Arc de Triomphe ai giardini delle Tuileries. Nel suo ufficio parigino c’è un quadro dell’artsita romano Emilio Farina e una tromba che non funziona:«Non ricordo chi me l’ha regalata. So solo che me la porto dietro in ogni trasloco».