Alessandro Plateroti su Il Sole 24 Ore del 15/2/2001 a pagina 5; anche Ennio Caretto sul Corriere della Sera del 15/2/2001 a pagina 28., 15 febbraio 2001
Centoventi miliardari americani, guidati da George Soros, Warren Buffet, William Gates sr e David Rockfeller jr, hanno scritto una lettera al Parlamento chiedendo che la tassa di successione e quella sui regali non vengano abolite
Centoventi miliardari americani, guidati da George Soros, Warren Buffet, William Gates sr e David Rockfeller jr, hanno scritto una lettera al Parlamento chiedendo che la tassa di successione e quella sui regali non vengano abolite. Il presidente Bush aveva proposto di eliminarle entro il 2009, ma secondo i miliardari americani revocare la tassa di successione significherebbe arricchire i ricchi e impoverire le famiglie che ce la fanno a malapena. Il fisco perderebbe guadagni enormi e si rifarebbe con i ceti medi e medio-bassi tartassandoli di imposte. Secondo Gates sr, senza la tassa di successione i ricchi non farebbero più beneficenza:«Adesso la fanno per pagare molto di meno al fisco, visto che le donazioni filantropiche non sono tassate». Gates sr ha persino intenzione di costituire la società «Miliardari per la tassa di successione». Oggi negli Stati Uniti la tassa di successione si applica sui patrimoni superiori al milione di dollari (circa 2 miliardi di lire). Superata questa soglia la tassa varia da un minimo del 37 per cento (fino a 3 milioni di dollari) a un massimo del 55 per cento (dai 3 milioni di dollari in su). Gli americani che pagano la tassa sono, in media, 48 mila persone l’anno.